Giustezza della pena
Filosofia dell'anima

Giustezza della pena tra retributivismo e utilitarismo

La giustezza della pena. Retributivismo, utilitarismo o consequenzialismo. Quando è giusto che lo stato punisca i cittadini?

La questione della giustezza della pena è una delle componenti fondamentali della Teoria della Giustizia. Perché lo stato può punire i suoi cittadini? Perché è giusto che lo faccia? 

Ci sono due teoria che, in particolari cercano di dare risposta a questi quesiti anche se lo fanno in modo abbastanza differente. Per il retributivismo e la “teoria retributiva”, è giusto che la persona venga punita perché la punizione serve a ristabilire “la giustizia” appunto alterata dal qualcuno che meriterebbe quindi di essere punito.
La teoria utilitaristica, invece, dice che è giusto punire un individuo nella misura in cui è utile farlo. Bisogna punire nella misura in cui la punizione ha un effetto positivo nella società. 

Si desumerebbe che stessi comportamenti meritevoli di punizione secondo l’ottica retributiva, per l’ottica utilitarista potrebbero risolversi in pene e comportamenti cautelativi (verso la giustizia e l’ordine sociale) differenti.

Andrebbe ricordata, a questo punto, anche la teoria consequenzialista, secondo la quale il trasgressore deve essere punito in virtù delle conseguenze positive che questa pena possa apportare per l’individuo o per la società.

E noto che Kant sosteneva una teoria retributiva e quindi più prossimo al retributivismo, mentre Nietzsche sosteneva una teoria consequenzialista. La teoria retributiva è comunemente associata al pensiero di destra, mentre la teoria consequenzialista è più frequentemente appoggiata dagli intellettuali di sinistra.

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E tu cosa pensi della giustezza delle pena perpetrata dallo Stato? Protendi per un approccio più prossimo al retributivismo o alla teoria consequenzialità?

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