Derrida, uno sguardo sul filosofo decostruttore
Jacques Derrida, uno sguardo sul filosofo decostruttore del XVIIIº secolo.
Decostruire significa conoscere cosa c’è dietro le cose. Si pensi a quando i fratelli Lumière, nel cinema di Parigi, trasmisero la famosa scena dell’arrivo del treno in stazione. Le persone nella sala che non avevano mai visto il cinema, si alzarono e cominciarono a correre verso l’uscita.
Un decostruttore del 1895 avrebbe detto, tranquilli signori, quel treno non vi sta davvero arrivando addosso, è semplicemente una registrazione.
Bisogna diffidare della semplicità, non per rendere le cose più complicate ma perché la semplicità può essere fuorviante, ingannevole, ideologica. Nel nostro mondo siamo pieni di miti, slogan ed esemplificazioni. E’ compito del filosofo smontare questi miti, far vedere cosa c’e dietro le esemplificazioni, rendere le cose un po più complicate perché se noi riusciamo a vedere cosa c’è dietro l’apparenza delle cose stiamo al mondo in una maniera più vera, più giusta, più consapevole che non restando presi dall’abbaglio della prima cosa che si presenta, proprio come quei signori che scappavano difronte a un treno, nel cinema, a Parigi.
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